WineErasmus: il format del vino in viaggio

Oggi vi parlo di un progetto che insieme al mio socio, Alessandro Cossa, futuro gestore e proprietario dell’Enoteca Al Pignolo in Friuli Venezia Giulia, stiamo portando avanti da quasi un anno: il WineErasmus.
WineErasmus è un vero e proprio scambio interculturale dell’enologia Italiana; un format che punta alla  condivisione, alla relazione, alla capacità comunicativa e alle peculiarità del nostro territorio con la sua storia e tradizione enologica con tutte le  sfumature ampelografiche.
Partiti come un “gioco”, siamo giunti  alla terza edizione, grazie al sostegno e supporto di un grande professionista come Andrea Cappelli, alias Detectivemills Wine Tasting, contiamo 50 partecipanti provenienti da tutta l’italia pronti a spedire le  bottiglie  che  siano più rappresentative della loro regione ma anche della loro personalità, della loro ricerca e scoperta.

Come funziona?

E’ semplice. La forza di questo format è proprio la dinamicità di gestione. Cerchiamo i partecipanti tramite le storie di IG. Nella prima e seconda edizione contavamo 15 winelovers entusiasti. La mossa successiva la gioca la sorte che accoppierà i partecipanti che dovranno rispettare delle semplice regole:

  • Il Budget  fissato; una delle bottiglie dovrà sempre avere un costo inferiore a 10€! Fondamentale per comprendere come la qualità la si può trovare anche con fasce di prezzo  più basse! Poi segue una tra i 10-20€ ed una superiore ai 20€.
  • Descrivere ciò che si sta mandando, esplicando la scelta. Logica impattante per poter essere uno scambio didattico e formativo.

Dal momento della formazione  delle coppie, il WineErasmus  è in piena autonomia. Lasciamo a tutti la libertà di decidere cosa e come spedire e soprattutto se aprire e se pubblicare sul web. Il resto delle regole concerne più l’aspetto valoriale: rispetto, autogestione ma soprattutto tanto tanto entusiasmo e voglia di imparare, condividere e aprirsi alla relazionalità di una community tutta declinata al mondo vino. Non è necessario nessuna preparazione tecnica; certo, una conoscenza del proprio territorio come base di  partenza.

La mission

Voler creare una rete comunicativa e mettere sul mercato brand e realtà vitivinicole poco conosciute. Creare community significa realmente essere partecipi del processo di crescita colturale e culturale. Tramite un’altra persona proveniente dal web, posso scoprire un territorio con i suoi vini. Senza dimenticare il lato umano dell’esperimento: dal social alla socialità, alla relazione. Ciò che ci guida e ci spinge è la meraviglia della scoperta, quella che valica confini.
Chiudo con una massimo di Aristotele:

Ogni uomo per natura desidera di conoscere. Infatti gli uomini hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia

La volontà di comprendere, il desiderio che arde di conoscenza, è la qualità che contraddistingue l’uomo dagli altri esseri viventi. La curiosità e la scoperta lo rendono libero.
Nei prossimi articoli troverete un esempio di WineErasmus scambiato con Andrea Cappelli.
Per approfondire, qui un articolo scritto da Detectivemills.

Bio Autore

Elena Di Vaia

Cresciuta sulle ginocchia del nonno tra le vendemmie.
Immersa alla scoperta del vino con il papà. Sommelier Ais per forza di gravità.
"Si mens et corpus homini vino flagraret"- la mente e il corpo dell'uomo ardono per il vino, recitava Platone. Da brava discepola laureata in Filosofia ma curiosa del mondo, passeggio tra l'Economia Civile ed un Master in Etica Economia e Management.
Hobby? Comunicare e scrivere.Così vago tra ospiti e interviste nel mio format radiofonico RadioWineDesign dall'istituto Italiano di Design di Perugia.
Articolista Freelance, perchè se non chiacchiero di vino sento il bisogno di traslare le parole su carta. Il fenomeno che mi piace analizzare? La comunicazione su Instagram.
Hai mai sentito parlare del WineErasmus? Il progetto che porta il vino on the road ?!
Collaboro sulla rivista "The Design Magazine" con la mia rubrica "Wine Design".
Per sapere di più, un Simposio platonico è quello che ci vuole.

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