Instagram e vino: una connessione digitale

“L’uomo è per natura un essere sociale[..]; è evidente che l’uomo sia un essere sociale più di ogni ape e più di ogni animale da gregge. Infatti, la natura non fa nulla, come diciamo, senza uno scopo: l’uomo è l’unico degli esseri viventi a possedere la parola; la voce [..]”.

Aristotele, Politica, 1252a

Partendo proprio da questa riflessione aristotelica, a me molto cara, cerchiamo di capire l’importanza e il fondamento che si cela nell’atto comunicativo. Se è vero che l’uomo è un animale sociale, la sua stessa dimensione esistenziale si colloca nel comunicare, laddove la scelta di relazionarsi all’altro attraverso la parola crea difatti un ponte razionale. Al tempo stesso, anche scegliere di non comunicare è paradossalmente un atto comunicativo. Attraverso il suo agire, l’uomo comunica la sua personalità, si esplica e s’inserisce in quello che oggi potremmo definire il circuito digitale del saper-essere e del saper-fare.
Il che presuppone che l’interazione sociale abbia di per sé un fine che sia quello della comprensione, della condivisione, della relazione. Attuabile attraverso il mezzo, la comunicazione, verbale e non.
Oggi la comunicazione, difatti, si esplica su diverse piattaforme, dal mondo del cartaceo a quello digitale. Dalla radio sino a giungere a forme d’arte, come massima espressività non verbale.
Sotto questo punto di vista, anche il mondo del vino è fatto di comunicazione: basti pensare quanto un calice, silente nella sua essenza, sia in grado di esprimersi e di presentarsi come una carta d’identificativa del proprio io. Il Sommelier, colui che attraverso doti comunicative, suscita interesse per un’etichetta e diventa finanche interprete e rappresentante di una determinata azienda.
Comunicazione efficace e comunicazione efficiente: se nel primo caso l’obiettivo è il trasmettere una determinata informazione, nel secondo caso, l’attenzione si pone anche sulla metodologia di raggiungimento di un obiettivo, ovvero con un uso ponderato e quasi minimale delle risorse.
È forse il caso di Instagram: il mondo digitale ha facilitato l’accesso ad una comunicazione più veloce e a diretto contatto con il pubblico, ovvero tutti possono accedervi e tutti possono condividere materiale visivo, multimediale e didattico al fine di  incrementare il traffico sul web. Non a caso oggi si parla di “democratizzazione della comunicazione”.
Si stima che la spesa investita su Instagram per l’influencer marketing nel 2017 è pari a 2 miliardi di dollari, destinata a salire nel 2020 raggiungendo un picco di 10 miliardi di dollari.[1]
Nel 2019 rappresentano il 75% le aziende che sostengono con vigore di voler investire nell’influencer marketing. Di cosa si tratta? A grandi linee della mediazione che un influencer, o un personaggio dalle grandi doti comunicative e performanti, realizza in nome e in rappresentanza di un’azienda con scopi commerciali. Questo modus operandi innesca di conseguenza dinamiche virali online atte a facilitare, poi, la fidelizzazione del cliente, creando contenuti testuali, visivi che hanno l’intento di valorizzare in modo corretto il brand in questione.

Coesistono poi anche altre dinamiche informative e comunicative legate strettamente al mondo del vino e che prevedono una grande dose di creatività, curiosità e relazione.
Sono tutti quegli eventi, blog, format che nascono spontaneamente su Instagram da persone (quindi non per forza influencer) professionisti ma anche appassionati del settore, spinti e mossi dalla volontà di creare community attraverso la condivisione.
Pertanto di seguito citerò alcuni dei personaggi che, a mio avviso, ben rispecchiano questa idea di comunicazione disinteressata ma volta alla valorizzazione del territorio vitivinicolo italiano.
Partiamo dagli eventi:

  • BlindBloggerTasting: organizzato da Bonomi_winediary, Fabioenotecalavigna e Hipster_wine e in secondo momento con Tannintime, ha come volontà quella di riunire appassionati da tutta l’Italia in una location che viene cambiata di volta in volta. Un’azienda in rappresentanza della viticoltura della regione ospiterà i partecipanti che a loro volta porteranno con sé una bottiglia simbolo della loro provenienza che sarà condivisa e degustata alla “cieca”.
  • Dubbing Franciacorta: pensato e attuato dal franciacortino winedubber. Un vero tour che porta i partecipanti, appassionati ma soprattutto professionisti, alla scoperta della Franciacorta con la guida altamente formata di Matteo.
  • WinErasmus di Cossa_jr17 con l’intento di un vero scambio interculturale tra regioni con bottiglie di vino che viaggiano e si scambiano tra i partecipanti.

Per quanto concerne la categoria dei comunicatori del vino:

  • Giuseppe_wine_experience: la poesia incontra l’arte del Sommelier. Con il suo Blog ivinocratici ha generato un traffico informativo dalla sua terra natia, la Campania, ai paesaggi vitati della Francia.
  • Yuliya_ladywine: la Lady Sommelier che ti guida alla scoperta della Tuscia, creando ogni volta empatia e studio per la cantina visitata. Ad oggi conta 16 aziende visitate con gruppi di curiosi del settore.
  • Paolonenci: The Social Wine Maker, produttore e fine digital strategist, sa far appassionare con i suoi racconti face to face con la sua terra e il suo Sangiovese, creando nel tempo diversi Format volti all’educazione, intesa come formazione e crescita di chi ha la volontà di imparare sul campo. Un esempio? La PaoloNenciAcademy con lezioni frontali sulla potatura.
  • Paola Baschirotto DipWSET: la professionalità italiana incontra la comunicazione internazionale con la sua formazione, la voglia di mettersi in gioco studiando e formandosi senza sosta, portatrice di un sapere e un linguaggio comune.
  • Riccardo.secchio: WineSecchio Somm, il comunicatore digitale del mondo del vino, un winecoach sempre alla ricerca del modo di interconnettersi con gli utenti, trasmettendo un flusso informativo continuo fatto di confronto e divulgazione.
  • Simonasommelierais: l’eleganza, la correttezza, la serietà comunicativa fatta donna. Wine Educator, Social Media Manager, Organizzatrice di eventi sul vino…insomma una donna che si è resa poliedrica e funzionale attraverso una passione divenuta professione.
  • Zombiwine: la comunicazione diventa irriverente, fuori dagli schemi, dolorosamente reale e onestamente critica e verace. “L’unico canale che se non lo segui, morde” il motto di Giuseppe, sintesi estrema del suo voler essere estremo.
  • Tanniwine: largo ai giovani. Manuel, studente di enologia di Perugia, trasla i libri sul web con una comunicazione digitale istruttiva, curiosa e mai banale.

[1] Fonte: AI Marketing, A. Semoli, p 233

Bio Autore

Elena Di Vaia

Cresciuta sulle ginocchia del nonno tra le vendemmie.
Immersa alla scoperta del vino con il papà. Sommelier Ais per forza di gravità.
"Si mens et corpus homini vino flagraret"- la mente e il corpo dell'uomo ardono per il vino, recitava Platone. Da brava discepola laureata in Filosofia ma curiosa del mondo, passeggio tra l'Economia Civile ed un Master in Etica Economia e Management.
Hobby? Comunicare e scrivere.Così vago tra ospiti e interviste nel mio format radiofonico RadioWineDesign dall'istituto Italiano di Design di Perugia.
Articolista Freelance, perchè se non chiacchiero di vino sento il bisogno di traslare le parole su carta. Il fenomeno che mi piace analizzare? La comunicazione su Instagram.
Hai mai sentito parlare del WineErasmus? Il progetto che porta il vino on the road ?!
Collaboro sulla rivista "The Design Magazine" con la mia rubrica "Wine Design".
Per sapere di più, un Simposio platonico è quello che ci vuole.

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