Poco lontano da La Spezia, rientrando di poco rispetto alla riviera di ponente, si trova una delle più conosciute realtà del panorama ligure: Ca’ Lunae. L’ubicazione della Cantina è a Castelnuovo Magra, ma i vigneti dell’azienda si estendono ampiamente su tutta la regione, fino ad arrivare in territorio Toscano, passando dalla pianura alla collina, da suoli di tipo sabbioso-alluvionale a quelli più asciutti e secchi.
In questo modo terreni e microclimi si combinano in modo variegato, permettendo di creare prodotti con caratteristiche differenti, di scegliere il luogo di elezione per ogni uva, esaltando o mitigandone le caratteristiche.
Il nome della cantina deriva dalla città di Luni, antico porto Etrusco e Greco, consacrato alla dea Selene (chiamata anche “Luna”, dai latini). Tale scelta sottolinea come la viticoltura di questa azienda affondi le proprie radici nella storia millenaria di questa terra e dei suoi popoli: etruschi, greci e romani.
La tipologia di vini prodotta è ampia, sconfinata: ben 10 etichette per quanto riguarda la bacca bianca (di cui un passito) e 7 per la bacca nera (di cui un rosè), ma sono anche abili distillatori e produttori di bollicine. Motivo per cui, appena entrata nell’enorme sala degustazione, piombo nell’indecisione più totale… Cosa degustare? Da dove partire?
Rimango imbambolata a fissare il dispiegarsi delle etichette sugli scaffali di legno scuro, già addobbati in vista delle feste natalizie, per diversi minuti, un po’ intimorita. A venirmi in soccorso è Martina: una ragazza del personale, che con gentilezza mi invita al banco dove viene servita la degustazione.
La scelta alla fine ricade sulla loro selezione di bianchi.
Si parte con un Pigato in purezza: un naso fruttato, con un ottima acidità e un finale sapido che invita al nuovo sorso, un vino sicuramente interessante e dall’abbinabilità ottima, decisamente meno consueto e conosciuto.
Altro vitigno autoctono e vinificato in purezza da Ca’ Lunae è l’Albarola (utilizzato anche nel famoso Sciacchetrà delle 5 terre). Il Colli di Luni Albarola è un vino dai sentori agrumati, con ricordi di salmastro e macchia mediterranea, camomilla. Il finale è spiccatamente sapido, con una freschezza inferiore rispetto al Pigato.
Sicuramente più noti sono invece i tre Vermentini, il primo “Apua” proveniente dai territori toscani dell’azienda, mentre i secondi “Etichetta Grigia“ed “Etichetta Nera” rientranti sotto la DOC “Colli di Luni Vermentino“.
Qui la differenza del territorio si percepisce nettamente, dando tre prodotti differenti, con un distacco abissale fra Apua, ben più fruttato e le altre due etichette, dal profumo fine e floreale, con note di erbe aromatiche ben riconoscibili.
La cantina produce anche due Blend: Leukotea e Fior di Luna.
Leukotea ha in uvaggio ben 4 vitigni: Vermentino, Albarola, Greco e Malvasia. La parte aromatica della malvasia spinge al naso in modo prorompente, ma la presenza di uve aventi una buona acidità permette una beva piacevole, fresca, che mitica l’avvolgenza della Malvasia.
Fior di Luna modifica le percentuali di Vermentino, Albarola e Greco, togliendo la parte aromatica della malvasia. Si ottiene un vino decisamente mente ampio, con una sapidità più elevata rispetto al precedente.
La degustazione si conclude con due Cru: Cavagino e Numero Chiuso.
Cavagino è un Vermentino in purezza, la cui massa, per una percentuale di circa il 40%, subisce un passaggio in barrique, dando un colore più dorato, maggior corpo o sentori di frutta tropicale. Un vino decisamente più strutturato rispetto ai precedenti, capace di reggere bene l’abbinamento con le carni biache.
Per finire (in bellezza) c’è il fiore all’occhiello dell’azienda: Numero Chiuso. Una produzione di sole 2600 bottiglie, nel mio caso annata 2015.
Anche qui Vermentino in purezza, ma proveniente solo dai vigneti di Ortonovo e Castelnuovo Magra, che godono di una miglior esposizione ai raggi solari e alle brezze marine, con terreno ricco di scheletro e ciottoli. Dopo la fermentazione in acciaio il vino rimane 14 mesi in botti di rovere da 20 ettolitri e passa altri due anni in bottiglia, prima di essere messo sul mercato. Il colore è vibrante, con riflessi dorati. Il profumo ricco ed intenso è seguito da un sorso morbido, avvolgente, che è però sostenuto da una freschezza che ha resisto agli anni e che lo rende ancora estremamente godibile. Una persistenza Lunghissima.
La mia visita si conclude così, con le splendide sensazioni lasciate da Numero Chiuso e l’immenso rammarico di non poterlo acquistare, causa l’esaurimento delle bottiglie destinate alla vendita.
Ca’ Lunae è sicuramente una realtà da scoprire, ma sopratutto da esplorare, vista l’ampiezza della proposta.
Se passate dai colli di Luni, magari in un pomeriggio primaverile, fate una piccola deviazione per conoscerla: Potrete degustare i loro vini accompagnati da una merenda con i prodotti locali, servita nello splendido parco che incornicia l’azienda.
Lascia un commento