Il 30 Marzo 2019 è stato il primo giorno d’inaugurazione della nuova cantina dell’azienda Bisson, nota al pubblico per il suo “Spumante Sommerso” (Spumante Abissi), nato dal sogno del proprietario, Lugano Pierluigi, che ho avuto modo di conoscere di persona già tempo a dietro.
Il successo dell’azienda è sicuramente dato, appunto, da “Abissi”, bollicine di Bianchetta Genovese, Vermentino e Cimixià (variabili in base all’annata). La particolarità che rende uniche queste bottiglie, ed il relativo prodotto, è l’affinamento che avviene per 18 mesi in fondo al mare, a 60 metri di profondità e, per essere precisi, presso la “Baia del Silenzio” di Portofino.
Ho volutamente differenziato la parola “bottiglie” e “prodotto” in quanto, per il primo, non ci sono dubbi sull’effetto che il mare ha sul vetro. Il risultato è infatti, a mio parere, il primo successo di “Abissi” (e, forse, dell’intera azienda che ha avuto un gran risalto mediato grazie a ciò): bottiglie ricoperte di piccoli animali marini e di incrostazioni che denotano il luogo in cui si sono affinate.
Bottiglie uniche, davvero, tanto da essere protette da una pellicola per preservare questo fantastico risultato.
Alcune delle bottiglie più suggestive fanno parte della collezione privata dell’azienda, esposte anche durante l’inaugurazione e di cui vi lascio la foto qui sotto.
Trovata geniale con reali risvolti sulle bolle, o fenomenale trovata di marketing?
Passando adesso al secondo aspetto, ovvero al prodotto in senso stretto, si arriva a fare i conti con una serie di variabili.
Prima di tutto, l’idea di affinare il vino in fondo al mare ha un preciso motivo tecnico: la pressione costante, la luce non diretta del sole e le temperature stabili (15 gradi centigradi) sono l’ambiente ideale in cui possono riposare (affinare, ndr) nella migliore delle condizioni possibili.
Insomma, il prodotto, dal punto di vista dell’affinamento non potrebbe essere fatto in modo migliore di questo.
Quanto impatta tutto ciò sulla riuscita complessiva?
Molto, ma forse non quanto ci si aspetterebbe da tutta questa magia. Le aspettative sono enormi: una storia stupenda (la coronazione di un sogno), un progetto incedibile (immaginatevi il lavoro necessario), delle bottiglie uniche al mondo a livello visivo. Il tutto che però si scontra con il prodotto in senso stretto, che rimane leggermente anonimo, anche se con una bella bollicina fine ed integrata e, forse, con il costo. Una nota da precisare è l’utilizzo del vitigno “Cimixià“, il cui nome dirà poco anche ai più esperti. Si tratta infatti di un vitigno autoctono recuperato dall’azienda, il quale dona al prodotto finale una nota leggermente fruttata.
Ultima variabile da considerare, gira e rigira, è infatti il prezzo, il quale non può, dato l’enorme lavoro dietro a queste bottiglie, che essere medio-alto.
Una bottiglia di Abissi viene infatti venduta a 38€ (Spumante Classico “Abissi”) ed a qualche Euro in più la versione Rosè. Sul sito ufficiale ho avuto modo di vedere anche una versione “Riserva”, di cui non conosco il costo.
Una bottiglia che si acquista più che volentieri una volta, due volte, la terza volta per un bel regalo, ma poi… poi ci si accorge che con quella cifra è possibile trovare prodotti di qualità superiore, anche se esteticamente anonimi (tanto, ormai, le foto le abbiamo fatte e la bottiglia messa in bella vista vicino alla cantina di casa). Il mio consiglio è comunque quello di provare questo fantastico prodotto, certo che non ve ne pentirete!
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