L’evento
Nelle giornate di lunedì 24 e martedì 25 febbraio sono stata completamente immersa nel clima dell’Anteprima Sagrantino 2016 locata nelle mura di Montefalco: si respirava aria di tannino e di grande potenzialità in ogni angolo.
L’evento, organizzato dal Consorzio Tutela Vini di Montefalco, con Antonelli Filippo Presidente in carica, riservato ad operatori e giornalisti del settore, prevedeva due giornate intense di eventi e degustazioni.
Presenti le 40 aziende aderenti che hanno presentato il loro Montefalco Sagrantino DOCG 2016 nella giornata di lunedì 24 con i banchi d’assaggio, oltre che alla versione passita; ma non solo, in degustazione anche Montefalco Sagrantino di precedenti annate, Montefalco Rosso DOC e Montefalco Rosso DOC Riserva, Montefalco Bianco DOC, Spoleto DOC Trebbiano Spoletino e Montefalco Grechetto DOC.
In contemporanea, molte aziende sono state impegnate anche in visite guidate in cantina su prenotazione.
Nella giornate di lunedì inoltre si è tenuta la finale con premiazione del concorso “Gran Premio del Sagrantino”, la presentazione dell’etichetta celebrativa dell’annata 2016 ed una Masterclass dedicata ai vini di Montefalco guidata da Antonio Boco, giornalista Enogastronomico.
Il 25 martedì ho invece vissuto la giornata in quanto Sommelier prestando servizio nella sala Consiliare dove si è tenuta una mattina di degustazioni dell’annata Sagrantino 16 (con la possibilità di degustarlo Blind o meno) e delle varie denominazioni di Montefalco.
Annata 2016
L’annata 2016 si presenta molto più equilibrata in termini di acidità e zuccheri con tannini meno “arroganti” e verdi rispetto alla 2015, frutto di un andamento climatico mite che ha ben distribuito le piogge e i periodi soleggiati in grado di poter poi regalare una buona maturazione tecnologica e fenolica al sagrantino. Un’annata dalla grande potenzialità evolutiva e longevità come si confà al Sagrantino, vitigno ricco in polifenoli e con la più carica tannica al mondo. Insomma, un’annata definita da molti esperti a 5 stelle.
Assaggi
Riporto le informazioni recepite parlando ai banchi d’assaggio con le aziende.
- Azienda Cocco Ilaria: azienda nata nel 2008 ma presente sin dal 1650 con un fascino tutto al femminile guidata esclusivamente da Ilaria Cocco. Per la versione Passito Sagrantino utilizza un blend di Sagrantino 50% raccolta anticipatamente per preservarne grande freschezza e 50% in pieno regime di maturazione.
Montefalco Rosso DOC 2015;
Montefalco Sagrantino DOCG 2014
Montefalco Sagrantino DOCG 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2015;
Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2016. - Milziade Antano: quasi 30 ettari con vigne vecchie, terreno prevalentemente argilloso, non si effettuano chiarifiche. Per il Montefalco Sagrantino 16 le uve provengono da un cru di vigna vecchia 50 anni.
Montefalco Rosso DOC 2016;
Montefalco Rosso DOC Riserva 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016 cru;
Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2016. - Colle Ciocco: una delle 5 aziende più antiche di Montefalco risalente al 1931, terreno scheletrico, vigna vecchia di 12 anni, macerazione sulle bucce 30 giorni, legno francese tostato in Austria.
Montefalco Rosso DOC 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG - Luca Di Tommaso: azienda del 2016 con un giovanissimo imprenditore entusiasta. Biologica con sovescio di leguminose, 5 ettari e mezzo, utilizzo del cemento, terreno argilloso, microvinificazione.
Montefalco Rosso Doc 2018;
Montefalco Rosos Doc 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016 - Romanelli: Bio dal 2013, terreno franco argilloso e argilloso sabbioso (quest’ultimo destinati alla riserva); dalla 2015 si lavora con blend di legno.
Montefalco Rosso DOC 2015;
Montefalco Rosso DOC 2015 Riserva;
Montefalco Sagrantino DOCG 2015;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016
Montefalco Sagrantino DOCG 2016 Passito - Tabarrini: Montefalco Rosso Doc 2015
Montefalco Sagrantino 2014 - Bocale: 6 ettari, terreno argilloso, Biologico non certificato ma con sovescio di leguminose, fotovoltaico. Fermentazioni spontanee, non sio effetuano filtrazioni (neanche sui bianchi).
Montefalco Sagrantino DOCG 2015;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016, - Cantina Ninni: 2012, Biodinamica, facente parte del consorzio Vini Veri.
Metodo Ancestrale 19 (Trebbiano e Malvasia). - Moretti: Metodo Classico 38 mesi sui lieviti millesimato 2015, sbocc 2019, Trebbiano Spoletino;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016 - Lunelli: Dal 2015 utilizzo di anfora, terreno argilloso
- Terre de la Custodia: Metodo Classico 68 mesi sui lieviti, Sbocc Genn. 2020 (Pinot Noir e Chardonnay);
Montefalco Rosso DOC 2014;
Montefalco Sagrantino DOCG 2015;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016;
Montefalco Sagrantino DOCG 2016 Passito. - Il Torrione: Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2016
- Arnaldo-Caprai: Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2016
- Colsanto: Montefalco Sagrantino 2016
- Dionigi: Montefalco Sagrantino DOCG 2016
- Scacciadiavoli: Montefalco Sagrantino DOCG 2016
- Terre di San Felice: Montefalco Rosso Doc 2017.
Per quanto riguarda l’anteprima 2016 non scendo nel particolare, azienda per azienda, anche perché molte bottiglie erano campione di botte.
Il grande interesse l’ha suscitato sicuramente l’espressione del Sagrantino che varia di zona in zona, per l’età della vigna, la composizione del terreno, l’esposizione, le pratiche agronomiche, le pratiche di cantina. In una giornata sola riuscire a percepire la variazione di questi elementi è stato sicuramente di grande impatto esperienziale. C’è sicuramente da dire che ciò che li accomuna è la grande freschezza, un tannino ancora “danzante”, un frutto rosso nella piena maturazione, una confettura e una speziatura che varia da quella più dolce a quella più tostata a seconda dell’utilizzo e del tempo del legno. Ci sono diverse espressioni che si son presentate ancora chiuse e con qualche difetto dovuto a fermentazioni indesiderate.
Ad ogni modo, ci aspettiamo grandi cose da questa 2016.
Considerazioni finali
Sicuramente un’esperienza intensa e molto didattica sotto diversi punti di vista. Difficile poter fare un paragone qualitativo sulle due annate 2015 e 2016 entrambe molto positive, ma sicuramente l’annata in anteprima ha ancora molto da esprimere. Oltremodo interessante anche poter osservare dietro le quinte il processo degustativo di giornalisti ed operatori del settore che hanno analizzato più di 50 calici, sperando vivamente che ognuno di loro possa aver compreso le caratteristiche di un vitigno potente come il Sagrantino.
Foto: PierPaolo Metelli
Lascia un commento