4Grapes, la nuova App per misurare la qualità dei vigneti

Applicazione 4Grapes

Che noia dover stare in casa per il Corona Virus! Ma anche che grande opportunità per studiare, ripassare, imparare, scoprire nuovi aspetti e nuove tecnologie di questo mondo stupendo che è il mondo del vino! In questo momento si moltiplicano le degustazioni online, le videoconferenze, le interviste ai produttori e anche i famosi Webinar (da Web Seminar), delle vere e proprie lezioni interattive dove si coniuga la comodità di poter seguire comodamente da casa propria all’efficacia di poter interagire con i relatori, simulando alla perfezione un evento pubblico.

Pochi giorni fa ho potuto seguire con interesse il webinar organizzato dall’agronomo friulano Giovanni Bigot in cui ha spiegato le principali funzioni della App 4Grapes, ideata e brevettata da lui per misurare il potenziale qualitativo dei vigneti.

La storia inizia circa 20 anni fa, quando Giovanni, durante la sua attività di agronomo, iniziò a monitorare i vigneti e a raccogliere dati, georiferiti e archiviati in un database. Ogni anno rielaborava i dati raccolti e studiava i risultati ottenuti, accorgendosi che in alcuni casi era in grado di comprendere appieno i dati raccolti e di ottenere dei modelli viticoli, in altri non riusciva a metterli in relazione con i risultati ottenuti, ciononostante continuò a raccogliere dati e archiviarli. Ad oggi il database di 4Grapes utilizza 480.000 osservazioni e più di 150.000 fotografie in 10.000 vigneti, di cui una buona parte raccolte da Giovanni stesso, dati che gli hanno permesso di comprendere meglio situazioni, zone, cambiamenti ed eventi climatici.  La convinzione che tutti questi dati potessero essere utili a produttori e consumatori lo ha portato a febbraio di quest’anno a presentare al pubblico la App 4Grapes.

È noto che per ottenere un grande vino sia necessario partire da un vigneto con un potenziale molto elevato, in cui tutti i fattori che concorrono al risultato finale siano di alta qualità. L’obiettivo è sempre quello di ridurre al minimo gli errori per elevare al massimo al qualità, ma come fare? Metodi, persone, mezzi e materiali, questi sono gli elementi su cui si deve lavorare per arrivare al massimo risultato.

In un mondo ideale nel vigneto bisognerebbe intervenire il meno possibile, effettuando solo le lavorazioni indispensabili: le potature, i diradamenti, eventuali defogliazioni, un po’ di concimazione naturale quando serve e alla fine la raccolta dell’uva in vendemmia. Purtroppo la realtà non è così, ci sono patogeni e parassiti che vanno combattuti, ci sono annate siccitose e annate piovose, e quindi diventa fondamentale osservare costantemente il vigneto e decidere se e quando agire, trovando un equilibrio per intervenire solo quando è necessario.  Meta ambiziosa, a cui tutti dovrebbero puntare.

Questa applicazione fornisce ai viticoltori uno strumento di monitoraggio intelligente che permette di fare osservazioni georeferenziate, consentendo di avere sotto controllo in ogni momento la situazione fitopatologica (malattie, insetti utili e nocivi, funghi, parassiti), la situazione fenologica e gli aspetti produttivi e qualitativi, oltre ad offrire un servizio personalizzato di previsioni meteorologiche.

E per chi non è ancora in grado di riconoscere i sintomi delle malattie della vite, nell’applicazione è integrata la rete neurale/intelligenza artificiale per il riconoscimento da immagine.

Nella creazione dell’applicazione Giovanni Bigot ha preso in considerazione tutti i fattori viticoli considerati importanti a livello nazionale ed internazionale per l’influenza diretta che hanno sulla qualità del vino: età del vigneto, tipo di grappolo, sanità delle uve, chioma, vigore, stress idrico, produzione per ceppo, rapporto tra apparato fogliare e produzione, biodiversità e microorganismi. Le misurazioni e i rilievi effettuati nel vigneto sono effettuati dalle persone che ci lavorano, che con le loro osservazioni contribuiscono ad aumentare la banca dati a disposizione di tutti gli utenti, permettendo di capire se e quale avversità sta colpendo il vigneto e di decidere come intervenire, secondo l’assioma:

Osservare -> Dedurre -> Agire

L’indice Bigot

Oltre ad aiutare i produttori nella gestione corretta del vigneto la app 4Grapes restituisce anche un valore che definisce il potenziale qualitativo del vigneto, rendendo allo stesso tempo più semplice per i consumatori comprendere l’importanza che il vigneto riveste nel determinare la qualità di un vino. Questo valore oggi si identifica con l’indice Bigot, che si ottiene dalle misurazioni effettuate nel vigneto durante ogni stagione vegetativa, ed elaborate dall’algoritmo di calcolo brevettato, basato su tutte le osservazioni, i dati e le immagini raccolti e archiviati nei vent’anni di esperienza in Italia e all’estero, unite ad una analisi statistica.

Ad oggi sono circa 850 le aziende in Italia che utilizzano questa tecnica innovativa. Gli strumenti necessari sono davvero pochi, una bilancia da campo e la App 4Grapes scaricata sul proprio smartphone, da utilizzare per una osservazione costante del vigneto. Le misure possono essere fatte dal produttore stesso e sono facili da eseguire, nonostante sia richiesta una certa precisione. Il tempo da impiegare consiste al massimo in un’ora per stagione per vigneto. Il valore finale dell’Indice è espresso in centesimi.

Conoscendo l’Indice Bigot, ogni produttore saprà qual è la strada migliore da percorrere per raggiungere la valutazione massima, in quanto potrà capire facilmente quali sono i parametri ancora da migliorare.

Un aiuto importante, una tecnologia innovativa che rimette al centro il vigneto e la capacità di chi ci lavora di osservare cosa accade e intraprendere le azioni necessarie per preservarne la salute e la vitalità. Una tecnologia che ci piace perché promuove la filosofia del “non fare” e sostiene la produzione in lotta integrata e la coltivazione biologica, riducendo il più possibile gli interventi dell’uomo.

Per scoprire nel dettaglio le funzioni della app, questo il link del webinar:

Bio Autore

Rosa Prisciandaro

Mi occupo di informatica dagli anni ‘80, seguendone i cambiamenti ed evolvendo io stessa da programmatore a Web Designer e Content Manager.
La mia vita mi ha portato a viaggiare molto, per lavoro e per piacere, negli Stati Uniti per quasi un anno e poi in varie città italiane, finché sono arrivata in Friuli Venezia Giulia, che ora sento come casa mia. Ma sempre la mia curiosità, insieme con la passione per la natura e per il buon cibo, ha fatto sì che esplorassi questo territorio con occhi nuovi, accorgendomi di vivere in una regione che è come un grande vigneto, che va dal mare fino quasi alle montagne.
Così avvicinarmi al mondo del vino è stato naturale. Nel 2009 ho cominciato il corso da Sommelier con AIS e nel 2011 mi sono diplomata. Ho imparato un nuovo linguaggio, quello del vino, con le sue cadenze e le sue particolarità. E ora scrivo per trasmettere emozioni, cercando di portarvi con me quando assaggio un vino, quando esploro un vigneto, quando ascolto un viticoltore che mi racconta la sua storia e i suoi progetti.

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